LA DIPENDENZA AFFETTIVA

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Rubrica: PSICOLOGIA QUOTIDIANA

La dipendenza affettiva o co-dipendenza è una patologia molto diffusa, e allo stesso tempo poco riconosciuta, certamente da chi ne è affetto, ma anche da chi invece lo circonda. Il problema della dipendenza affettiva è stato affrontato per la prima volta in ambito psicanalitico: nel 1945 grazie a Otto Fenichel nel suo Trattato di “Psicanalisi delle Nevrosi e Psicosi”, dove introduce il termine “amore dipendenti” per indicare persone che necessitano dell’amore come altri necessitano del cibo o della droga. La dipendenza affettiva ad oggi è classificata all’interno del DSM nelle “nuove dipendenze” insieme al gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo e la cosiddetta “new technologies addiction”.
Spesso quando si sente parlare di dipendenza affettiva si lega ad una problematica relativa all’amore all’interno di una coppia, ma non è sempre così, in realtà è una patologia che può assumere tantissime forme; il soggetto che ne soffre può essere bisognoso d’amore tanto da lasciare la responsabilità della sua felicità e del suo destino al suo partner, ma allo stesso tempo anche chi diviene dipendente da un’amicizia, dai propri genitori, dai propri figli o dal proprio lavoro sono soggetti affetti da dipendenza affettiva. Tutte queste situazioni ovviamente sono differenti e provocano emozioni e sentimenti diversi, ma ciò che le accomuna è il modo in cui il dipendente affettivo le affronta.

Cerca incessantemente qualcosa che sta al di fuori del proprio sé, per colmare ciò che lui stesso non riesce a darsi, vale a dire cerca attraverso un “oggetto” esterno una compensazione a qualcosa che non ha avuto, probabilmente durante lo sviluppo delle relazioni primarie di attaccamento. Investe tutte le sue energie allo scopo di colmare questo vuoto, che cerca però nella persona sbagliata e attraverso modalità sbagliate, arrivando contrariamente ad aggiungere dolore e mancanza alla propria vita.
Chi soffre di love addiction è spesso una persona con bassa autostima e bisogno di protezione tanto da credere che la propria felicità derivi completamente dalla vicinanza di un’altra persona. In realtà, prima di cercare ciò di cui ha bisogno all’esterno, dovrebbe trovarlo dentro sè stesso; solo allora potrà sentirsi appagato dal rapporto con l’altro.

Eccoci, con un po’ di ritardo, con il nostro nuovo argomento settimanale!
Abbiamo detto che amare se stessi è il primo passo, se non condizione necessaria, per amare l’altro; e non parliamo solo della forma d’amore che nasce in una coppia, ma di qualsiasi tipo di relazione affettiva.
Durante la fase dell’innamoramento, come in ogni altro tipo di relazione, è possibile che, proprio per il desiderio di fondersi con l’altro si possa creare una sorta di dipendenza iniziale, che nei casi di relazioni sane comincia a scemare quando la relazione si stabilizza.
Quando questa dipendenza però fa emergere insicurezze e paura dell’abbandono da parte dell’altro, quando si comincia a pensare di non poter più camminare da soli, si può arrivare ad uno stato di ansia e preoccupazione perenne da pensare di non poter più sopravvivere senza l’altro.
Quali effetti ha questa forma di dipendenza sulla nostra pelle? Sulla nostra vita? Quanto cara può costarci a lungo andare se non si riconosce in tempo e se non la si gestisce?
Avete mai pensato alle vostre relazioni in questi termini? al rapporto con gli amici, familiari o con il/la vostro/a partner? pensateci con occhi nuovi e diteci cosa ne pensate se vi va, condividete questo post con i vostri amici che possono essere interessati.
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Alla prossima, Cheeers ;)





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