LE FASI EMOTIVE DEL CAMBIAMENTO

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Rubrica: PSICOLOGIA QUOTIDIANA

Nelle scorse settimane abbiamo parlato tanto di amare se stessi, di valorizzare le proprie risorse e di accettare anche i propri limiti. Alla base dell’amor proprio vi è una sana e matura accettazione, ciò significa che è sicuramente giusto provare compassione per noi senza giudicarsi troppo, ma allo stesso tempo è importante ammettere i propri limiti, e lì dove possibile tentare di migliorarsi, scegliendo quindi di cambiare.

Non esiste alcuna crescita personale che non parta da un cambiamento, eppure cambiare è una delle cose che risulta più faticosa da mettere in atto per ciascun individuo, in quanto nessuno nel corso della vita ci insegna a farlo, è un percorso che viene scoperto, analizzato e sviluppato dall’individuo nello stesso tempo in cui lo realizza.
Il primo passo che l’individuo compie per iniziare a percorrere le fasi del cambiamento, è assumersi la responsabilità del cambiamento stesso; è un percorso composto da 5 fasi. Negli anni 70 i ricercatori Kelley e Conner attraverso uno studio, si resero conto che ad ogni fase del ciclo di cambiamento gli individui vivevano specifici stati emotivi; diversi studi fecero emergere che ad ogni fase del cambiamento corrispondono altrettante, se non molto più numerose, emozioni che il cambiamento può provocare a ciascun individuo; da qui nacque infatti l’ “Emotional Cycle of Change” (ciclo emotivo del cambiamento) utile a mostrare che anche quando un individuo sceglie di affrontare un cambiamento volontario la sua risposta emotiva si modificherà man mano che si incamminerà verso il cambiamento
Anche in questo caso le fasi sono 5, scopriamole:

Fase 1: OTTIMISMO INGIUSTIFICATO 
Corrisponde a quella breve fase di entusiasmo e iperattività che ci esalta quando decidiamo di intraprendere un nuovo percorso, di perseguire un nuovo obiettivo (ad esempio ogni primo gennaio, inizio mese, i primi giorni dello sviluppo di un nuovo progetto). Ci sentiamo dotati di superpoteri, capaci di tutto come se non potessero esistere degli ostacoli durante questo lungo percorso; siamo in fase di eccitazione perché ci addentriamo in qualcosa di nuovo.
Questa fase purtroppo dura davvero poco, ma è utile sfruttarla al meglio ed estrapolare da tutte le nostre energie quelle che saranno le fondamenta del nostro cambiamento.
Nello specifico è utile, durante i primi giorni di cambiamento, fare una lista dei benefici che ci si aspetta di ottenere dal cambiamento stesso, sarà utile nei successivi momenti di difficoltà e sconforto, è altrettanto importante NON strafare, è inutile partire a tutto gas e dopo pochi km sentirsi già sfiniti, è meglio invece cominciare sin da subito piano e in maniera graduale focalizzandosi di più, non su “quanto” fare, ma nell’essere costanti.

Fase 2: PESSIMISMO GIUSTIFICATO
La fase ricca di entusiasmo e irrazionalità è ormai terminata, in questa fase la nostra mente deve fare i conti con la realtà e tutti i limiti che impone. Le difficoltà che incontriamo nel tragitto non fanno altro che alimentare la frustrazione, e l’assenza di risultati immediati ci porta a mettere in dubbio le nostre capacità e il nostro impegno. Entriamo in quella che dai ricercatori è definita “La Valle della Disperazione”, fase in cui al 90% dei casi i soggetti decidono di mollare. Questa fase è molto, molto pericolosa proprio per questo, perché se mal gestita potrebbe portarci ad annullare definitivamente il nostro processo di cambiamento. Cosa possiamo fare quindi per superare con successo questa valle? Kelley e Conner sostengono che bisogna affidarsi a quella che si definisce “forza di volontà estesa”, ossia cambiare metodo, adottare dei sistemi di controlli esterni.

Fase 3: REALISMO INCORAGGIANTE
Chi riesce a superare il pessimismo giustificato con forza e determinazione, si ritroverà presto nella fase successiva, quella del realismo incoraggiante. 
Se fino ad ora la salita verso il cambiamento sembrava ripida e senza fine, superata la “valle della disperazione” vedremo la realtà per come’è, prenderemo consapevolezza di quanto sarà duro questo percorso che invece di scoraggiarci ci aiuterà a mantenere il focus su ogni nuovo gradino da scalare. Quindi per arrivare effettivamente alla fase del realismo incoraggiante si dovrebbe: 
  • Ragionare in termini di “produzione” giornaliera, senza pensare subito al “risultato”.
  • Impostare una data in cui valutare quanto fatto fino al lì, ignorando i risultati ottenuti prima di quel giorno.
  •  Una volta arrivati al giorno prestabilito, valutare i progressi. Se ottenuti si procede facendo sempre di più, al contrario avremo imparato la lezione e bisognerà tentare con un nuovo metodo assegnando una nuova data di scadenza. 
Il segreto è rimanere focalizzati sul presente, solo così potremo sbarazzarci del pessimismo e una volta raggiunti i risultati, anche il proprio stato emotivo cambierà, facendoci entrare nella quarta fase. 

Fase 4: OTTIMISMO GIUSTIFICATO
Solitamente dopo 90 giorni in cui si rimane focalizzati sui piccoli step quotidiani, si passa facilmente alla quarta fase del ciclo emotivo: l’ottimismo giustificato.
Cominceremo a toccare con mano i risultati raggiunti, e ad acquisire sempre più fiducia nelle nostre potenzialità. 
Questa nuova spirale di ottimismo potrebbe essere resa ancora più stabile e duratura aiutando qualcuno che si ritrova in un cambiamento simile al nostro. In questo caso sarà utile spronare l’altra persona incoraggiandola, prendendo come esempio la propria esperienza evidenziando come sia veramente possibile un cambiamento profondo.
In questo caso saremo noi stessi la “forza di volontà estesa” di cui parlavamo prima. Rimanendo sempre concentrati sul proprio obiettivo arriveremo alla fase conclusiva. 

Fase 5: CONCLUSIONE
Il cambiamento è stato raggiunto. La fatica ripagata. Per cui bisogna autocelebrarsi, prendere consapevolezza della forza che c’è dentro sè, instillare nella propria mente la grandiosità del traguardo raggiunto, solo così il nostro potenziale si libererà da condizionamenti, prendendo coscienza della capacità di raggiungere traguardi sempre più alti. 


Il cambiamento è duro all’inizio, incasinato nel mezzo e glorioso alla fine.”
Robin Sharma.

Ci è sembrato importante approfondire i diversi aspetti del cambiamento;in questo caso non specificatamente fisico, ma più legato alla sfera emotiva. Quotidianamente cambia qualcosa in tutti noi, ma viviamo determinati periodi in cui si acquisisce la consapevolezza che restare fermi nella stessa posizione prima o poi ci farà cadere e per rialzarci avremo bisogno di guardare con altri occhi, dei nuovi occhi, quelli che solo se scegliamo di cambiare riusciamo ad ottenere. Un’emozione che può accompagnare il cambiamento molto spesso è la paura, paura dell’ignoto, paura del “nuovo” alla quale questo ci porterà, che spesso può fermarci, non farci andare avanti. Tutto questo è poi accompagnato da una moltitudine di emozioni spesso anche contrastanti tra loro.
Avevate mai sentito parlare dell’Emotional Cycle of Change, il “Ciclo Emotivo del Cambiamento”.?

Pensate di esservi mai ritrovati in una di queste fasi?
Scrivetecelo nei commenti!! e condividete il post con i vostri amici!!

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Alla prossima, Cheeers ;)




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