L'EMOZIONE DELLA VERGOGNA NEL BULLISMO
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Rubrica: PSICOLOGIA QUOTIDIANA
L’emozione
della vergogna possiede due forme: una più semplice, che è la sua
funziona adattiva, quella di cui il soggetto usufruisce per
proteggere la propria reputazione e il legame sociale, imparando a
nascondere ciò che potrebbe venire giudicato come inaccettabile.
D’altra parte però l’avversità della vergogna induce a
ritirarsi o nascondersi così che i propri difetti e fallimenti
personali non vengano scoperti per evitare situazioni che potrebbero
suscitare derisione, disprezzo o disgusto da parte degli altri.
Quando
però il senso di vergogna provato dal soggetti diventa
particolarmente intenso rischia di limitare e inibire eccessivamente
la condotta. Ad esempio nel caso del bullismo (o cyberbullismo). Il
soggetto che é vittima di bullismo subisce comportamenti violenti
fisicamente e/o psicologicamente, ciò causerà in lui un problema
nelle relazioni sociali, sentirà di godere in misura minore della
simpatia dei coetanei esponendolo a priori ad un maggiore rifiuto, ad
ostilità da parte dei compagni e all’isolamento. Nel caso del
bullismo la vergogna è connessa, spesso, ad una falsa credenza,
secondo cui il non riuscire a difendersi da un’aggressione subita e
doverlo raccontare agli adulti viene associato ad una profonda
debolezza psicologica.
E’
proprio questo che spinge il soggetto a non denunciare e subire
ripetuti atti di violenza, per evitare la vergogna di essere
considerati ragazzi deboli, traducendo questo stato in una chiusura
in se stessi non lasciando trasparire alcun segnale di malessere ma
sostituendo la reazione “adattiva” a questa esperienza, con un
“attacco al sé”, alla sua autostima, spesso considerato un
dolore maggiore rispetto all’aggressione stessa.
Spesso
di conseguenza il loro silenzio non viene ascoltato; la loro
sofferenza non viene riconosciuta e continua a crescere sotterranea,
ma è proprio il silenzio che dovrebbe preoccupare.
Secondo
i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, il 74% delle
vittime di bullismo e cyberbullismo dai 14 ai 19 anni, non ha mai
parlato di quello che subisce a scuola e nel mondo digitale con i
genitori e addirittura l’87% dei ragazzi presi di mira a scuola,
circa 9 vittime su 10, non lo ha raccontato agli insegnanti.
Un
suggerimento importante, rivolto ai genitori, che innanzitutto,
per proteggere e prevenire il disagio dei propri figli dovrebbero
insegnare a verbalizzare le proprie emozioni e a esprimere il disagio
psicologico e fisico attraverso modalità mature.
Eccoci
qui con una nuova settimana, l’argomento questa volta è la
vergonga, nello specifico relativa al concetto del bullismo, la
vergogna è un’emozione che tutti nella vita proviamo, anche
quotidianamente, ma quando un’emozione cosi comune e “semplice”
da provare può essere dannosa per noi stessi?
Voi
cosa fate quando vi vergognate? riuscite comunque a reagire o vi
colpevolizzate rimanendo chiusi in voi stessi? Scrivetecelo nei commenti se vi va, e seguiteci su instagram @psico.space
Alla
prossima, Cheeers ;)
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